LA CONOSCETE CUOCARINA??

Guardo un'infinità di ricette al giorno, mi incuriosisco nel vedere come una cerchia ristretta di ingredienti base diano vita a fantasie diversissime.
Resto abbagliato dalla semplicità di alcune, incredibilmente attratto dagli accostamenti di altre.
Eppure c'è una cuoca che quotidianamente e sempre alla stessa ora, mi rapisce completamente... Cuocarina!
La creazione di un genio.

In italia abbiamo una considerazione molto bassa delle oche, crediamo che non sappiano fare nulla oltre che sculettare sulle passerelle o ragionare con un paio di scarpe male abbinate, invece mi sono dovuto ricredere.
Sicuramente avere una figlia/o in casa che a quell'ora di solito mangia guardando un pò di tv, mi ha aiutato a scoprire una delle più prestigiose maestre di cucina internazionale, ma la realtà è che lei, Cuocarina, non cucina solamente, fa ballare Giorgia (mia figlia) a mani alzate nel seggiolone!!
Come?? Molti di voi vedranno un normalissimo video visto e rivisto, io personalmente non la conoscevo e spero di fare gradita sorpresa a un altro mare di persone...
Guardate qui: Cuocarina Cuocarina

IL MONTEPULCIANO... NON E' DI MONTEPULCIANO!!

Siamo nella valle Peligna, una località a 400/500 metri s.l.m., un altipiano della provincia dell'Aquila.
Qui, Ovidio decantava ne "La Metamorfosi" la bellezza dei vigneti presenti, raccontando come quei vini pregiati venivano portati a Roma alla corte degli imperatori.
Ora.... che nel tempo le nomenclature siano cambiate ci può stare, ma l'orgoglio abruzzese dice che quel vino delizioso era proprio il Montepulciano d'Abruzzo, oggi una D.O.C. che rappresenta il secondo vino italiano più venduto dopo il Chianti.
Quindi, leggende a parte, secondo le quali addirittura Annibale curò i suoi cavalli dalla scabbia lavandoli con abbondante Montepulciano d'Abruzzo, possiamo dire che questo vitigno poco ha a che vedere con il suo quasi omonimo Vino Nobile di Montepulciano; il primo prende il nome dal vitigno, l'altro dalla località dove viene prodotto. Concetto confermato anche dagli enologi che con certezza diversificano le tipologie di uvaggio, così di fatto annullando qualsiasi tipo di conflitto.
Il Montepulciano d'Abruzzo è un vitigno tardivo che si arriva a vendemmiare anche alle prime settimane di Ottobre, a differenza del Nobile di Montepulciano che viene prodotto da uve clone del Sangiovese grosso: il prugnolo gentile. Questo li differenzia dando magiore struttura e corpo al vino abruzzese e un gusto più delicato e meno maturo a quello toscano.

Il Montepulciano d'Abruzzo oggi è una DOC importantissima e riceve nel 2003 una DOCG nelle sue zone teramane: Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane. Riconoscimento che valorizza ancor di più il lavoro dei viticoltori abruzzesi, da sempre amanti e difensori orgogliosi della loro terra. 
Altezza max imposta dalla DOC per la coltivazione: 500mt s.l.m., fino a 600 per i terreni esposti a mezzogiorno, con una resa massima di 140 q.li per ettaro.
Il vino che ne viene, la cui ultima annata speciale è stata il 2006 (ma ci si aspettano anche quest'anno risultati eccezionali), è un rosso strutturato e portato all'invecchiamento, con il 90% minimo di vitigno madre e una contaminazione massima del 10% di sangiovese, ha una gradazione minima che va dagli 11%vol agli 11,5%vol della riserva; la docg prevede un invecchiamento minimo di due anni in rovere o castagno (3 per la riserva) e sei mesi di affinamento in bottiglia.
Molti si chiedono, ma questi tempi... due anni, sei mesi, ma da quando partono???
Beh, per questo vitigno vanno dal 1°Novembre dell'annata di produzione.
Sul mercato ne possiamo trovare per ogni gusto e per ogni tasca... punto forza di questo vitigno, di cui possiamo e dobbiamo ringraziare la genuinità dei viticoltori locali, è la possibilità di poterlo acquistare ad un prezzo giusto, con un'ottima qualità, da molte Cantine Sociali che lo mettono in commercio anche sfuso.


Il problema sarà poi la conservazione... se avete nei paraggi la possibilità di reperire vino sfuso della qualità che voi decidete giusta alle vostre esigenze, compratene poco e spesso, conservatelo in bottiglie di vetro con tappo a vite, e una volta aperto se non lo consumate tutto, fatelo in fretta... :-) o acquistate con pochi euro quella famosa siringhetta con tappi a valvola togli aria!
Sui tappi ci sarebbe da aprire un capitolo a parte.... lo faremo!

Per finire... l'Abruzzo è una regione che abbraccia grandi montagne e infiniti altipiani fino al mare, produce uve pregiate e apprezzate in tutto il mondo, ha una cucina semplice ma saporita e fatta di prodotti sempre ed esclusivamente legati al territorio.
Bevetevi un buon bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo con questa tipica ricetta, semplice e gustosa...












I PRIMI, SARANNO SEMPRE I PRIMI!


 
Caritatevole proposito quello che la cristianità ha provveduto a tramandarci, peccato per chi però all'epoca non ha avuto modo di andare oltre le moltiplicazioni; qui, cambiando l'ordine degli addendi il risultato cambia.
Parliamo di pasta: l'unico vero primo italiano.... e sempre qui, il primo rimane primo!
Le statistiche ci dicono che mangiamo più di 2kg di pasta procapite al mese... sembra poca vero?! Eppure basta ad essere un vero e proprio primato su scala mondiale, anche se personalmente consumo più di 80 gr di pasta al giorno.
Il nostro paese ne è il maggior produttore, e dato che ne sportiamo tanta quanta ne consumiamo, di fatto è anche il primo esportatore nel mondo; un vero e proprio record la pasta italiana, che vede nella top tre al primo posto i classici maccheroni, seguiti dai spaghetti e dalle penne.
Un prodotto di qualità indiscutibile, prodotto con sola semola di grano duro per apprezzarne la doverosa consistenza, dopo averla scolata "al dente".
Rubriche specializzate indicano come in questo campo il marchio spesso è sinonimo di ferrea attenzione alla genuinità del prodotto confezionato (Es. Voielleo, De Cecco, Garofalo), ma evidenziano anche come alcune nuove private label, ovvero marche indipendenti delle grandi catene di distribuzione, riescano anche a superare della major abbattendo considerevolmente i prezzi (Es. Coop, Dico).
Parlando appunto di semola, si può dire che questa farina ottenuta dal grano duro, un cereale ricco di glutine, è la componente proteica che dà forza all'impasto. Per questo il contenuto di proteine influisce sulla qualità della pasta: più ve ne saranno, più sarà forte il legame proteico che si andrà a formare in cottura, trattenendo l'amido e dando maggiore resistenza e consistenza alla pasta.
La nostra legge, in materia di produzione, stabilisce che la percentuale minima presente deve essere almeno del 10,5%; il valore ottimale, per avere grande qualità, parte dal 13,5%.
Fatene tesoro e scegliete la vostra pasta guardandone i valori nutrizionali!!
Troverete dei numeri identificativi vicino la specifica del tipo: Spaghetti nr.5, beh non hanno una normativa comune, ogni azienda produttrice utilizza una serie numerica propria che non accomina la misura della propria pasta, con quella delle altre aziende. quindi i spaghetti nr 5 di conad avranno un diametro di 1,65mm e quelli della Coop di 2,05mm... che problemi eh?!
Unica nota stonata in questo orgoglio tricolore è il grano.... la quasi totalità della pasta prodotta in Italia, utilizza grani esteri. Delusi?? Purtroppo è così, sono poche le aziende che utilizzando grano italiano lo evidenziano con orgoglio nella propria etichetta.
Un'altra informazione, che potreste trovare spesso in etichetta, fa riferimento ad una essiccazione lenta a basse temperature, questa procedura preserva il tipico sapore di grano. La tradizione vuole che la pasta venga essiccata lentamente (circa 20h) a una temperatura inferiore a 65°C, questo permette al grano di non destritturare le proprie caratteristiche organolettiche.
Infine.... vogliamo parlare della tanto chiacchierata trafilatura al bronzo?!
Spesso si sentono leggende sulle proprietà di questa trafilatura, la realtà però vuole che, al difuori del preziosismo antico, questo nobile materiale quale è il bronzo conferisca alla pasta un tipico colore ambrato e una meravigliosa ruvidità, che ad altro non serve se non a migliorare l'assorbimento del condimento utilizzato. Naturalmente oltre a dare secondo il proprio gusto, una piacevole sensazione nell'essere mangiata.

Avendo parlato di spaghetti, come curiosità vi pubblico la differenza nutrizionale tra uno spaghetto alla carbonara e uno alle vongole:

CARBONARA:
80gr spaghetti
1 rosso d'uovo
60gr guanciale
1 cucchiaio di olio evo
2 cucchiai di pecorino
2 cucchiai di parmigiano
pepe
fornisce: 685Kcal di cui 15%proteine, 39%carboidrati, 46%grassi

VONGOLE:
80gr spaghetti
200gr vongole
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di olio evo
prezzemolo
pepe 
fornisce: 423Kcal di cui 13%proteine, 64%carboidrati, 23%grassi

Insomma, chi la vuole cotta, chi la vuole cruda.... mangiate quella che volete, ma fatelo "al dente"!!!
 
Buon appetito....


CUCINARE SOTTO PRESSIONE.... FA BENE!!


UNA CUCINA A PROVA DI BOMBA!
 



Sono due le cose: può regnare incontrastata sul suo fornello, matrona indiscussa di chi non può più farne a meno con tanto di ricette per risotti e arrosti... oppure sonnecchia inutilizzata in qualche remoto angolo come oggetto misterioso, per timore che esploda anche da sola. Una pentola speciale che troppo spesso viene sottovalutata, una pentola che essenzialmente permette una cottura più veloce rispetto ai metodi tradizionali; la "cocotte-minute" in francese: la pentola a pressione per noi tutti.
Se volete risparmiare tempo, energia e vitamine, dovete fidarvi di due piccole valvole e di una chiusura ermetica che inpediscono l'uscita del vapore derivante dalla bollitura dell'acqua, vapore che accumulandosi all'interno della pentola crea una maggiore pressione. Aumentando la pressione, l'acqua va ad evaporare a una temperatura più alta dei classici 100°C, quindi aumentando la temperatura di cottura, di riflesso diminuiscono i tempi.
Semplice?? Se non il principio di funzionamento, lo è di sicuro l'utilizzo, che di fatto è uno dei più gettonati metodi di preparazione per cibi sani e veloci.
E non è finita qui. La nostra pentola speciale consuma anche meno energia minimizzando la dispersione di calore e permettendo cotture anche a fuoco basso... e state tranquilli, NON SCOPPIA, se sentite quel fischio da vaporetto vi sta solo dicendo che funziona bene e che non vedrete la vostra pietanza sparsa per la cucina divisa per ingrediente!
 Il pericolo di esplosione, infatti, si crea quando la pressione interna raggiunge un livello molto elevato senza che possa sfogare attraverso le ben due valvole di sicurezza, e questo davvero quasi impossibile.
Vediamo se posso darvi qualche consiglio sull'utilizzo.
Innanzi tutto evitate di riempire troppo il recipiente, nel libricino che avete di sicuro buttato senza riguardo ci doveva essere scritta una misura ideale, comunque acqua inclusa (mettetene il meno possibile per non aumentare troppo i tempi per portarla in pressione), il cibo non deve superare i due terzi dello spazio a disposizione.
Poi, inizialmente cercate di seguire attentamente i tempi di cottura dati da una teballe che dovrebbe sempre essere su quel famoso libretto, ma che con tempo ed esperienza saprete magistralmente giostrare, tenendo conto sempre che per alimenti con tempi di cottura più lunghi non è necessario aspettare il fischio temutissimo, ma si può spegnere il fuoco un pò prima facendo continuare la cottura in pentola.
Detto questo, se proprio vogliamo provare antipatia o diffidenza verso la pentola a pressione dobbiamo andarci ad attaccare al design... quelle più semplici o vecchiotte hanno la chiusura a passo d'uomo, ovvero dei coperchi ondulati con una sorta d'incastro di precisione che fa passare la voglia di cucinare, mentre le più moderne si ripongono male negli spazi con il loro sistema a baionetta.
In definitiva, la pentola a pressione è vostra amica!
Usatela, non temetela e diventerà una validissima, se non indispensabile, alleata
per preparare di tutto... e se proprio non riuscite a concepire cosa ci si possa cuocere sappiate che che per lessarci legumi o patate impiegherete la metà del tempo.
Per darvi un'idea, se provvista di cestello potrete cuocere delle verdure al vapore in una manciata di minuti preservandone vitamine e minerali, a 500gr di buon riso rosolato dopo un veloce soffritto, potete aggiungere un litro di brodo caldo per arrivare a servirlo dopo nove minuti dal fischio, senza doverlo girare... (ricordatevi però prima di aprire la pentola, di farla raffreddare sotto acqua fredda nel lavandino, o da sola se non avete fretta). Un arrosto? Poco più di mezzora... mettetelo in pentola, dopo averlo rosolato, e aggiungete un bicchiere di vino, in men che non si dica, a seconda del tipo di carne utilizzato, avrete un arrosto perfetto!
Insomma se proprio volete farne a meno, fatelo pure, ma se volete prenderla come una sfida passionaria a quell'oggetto da lista di nozze con cui non avete mai familiarizzato, vincetela.
Anche se la calma è la virtù dei forti, cucinare "sotto pressione" fa bene!! 

 Se avete buttato quel libretto, non andate a cercarlo nei cassonetti, date un'occhiata qui: http://www.pentolapressione.it/tempi-di-cottura-pentola-a-pressione/
e buona cottura!!

L'ANGOLO DI PIRICHINELLA


TORTA MARGHERITA AI PINOLI



Una base semplice, soffice, ideale per la colazione e sfiziosa nel volerla farcire con marmellate o cioccolata, anche se così... da tutto il meglio di sé!
Una merenda importante per i bambini, genuina e nutriente, ma anche un ottimo sfizio per gli adulti quasi sempre più golosi dei più piccoli!

INGREDIENTI PER 8 PERSONE

175gr di farina
180gr di zucchero
175gr di margarina a temperatura ambiente
3 tuorli d'uovo
2 uova intere
80gr di pinoli
1 cucchiaino abbondante di lievito
1 limone da grattare o in alternativa un cucchiaio di vaniglia


ATTREZZATURA:

1 ciotola capiente
1 spatola da cucina
1 frusta elettrica
1 teglia rotonda

PROCEDURA:

Amalgamate bene la margarina con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso,



aggiungere poi le uova e infine grattatevi sopra l'intera buccia di un limone



Alla fine aggiungere la farina setacciata e il lievito



impastare bene tutto con la frusta elettrica al fine di ottenere una base morbida da versare nella teglia già imburrata e infarinata.



Distribuire sopra i pinoli e infornare a temperatura già alta per circa 35' a 180°C


Sfornare, lasciare freddare e infine spolverare di zucchero a velo



Buona merenda!!!